Lo Spirito dei Pesci


[Immagini: Pinterest]


Il segno dei Pesci è l’ultimo dello Zodiaco e si incasella nella casa dodicesima, occupa la porzione conclusiva dell’Inverno, che si snoda e compie nel mese di Marzo.  Stagione che, a seconda delle annate, può tingersi di colori e tepori primaverili o, al contrario, può far intirizzire e raggelare ancora per un po’ dentro ai cappotti. Appropriata, al segno e alla stagione, è la filastrocca popolare di Marzo Pazzerello, che ho proposto più volte nelle prime classi della scuola primaria e che, come molte altre rime infantili, suona come una vera e propria invocazione:

 

Marzo, Marzo, Marzo pazzerello

Oggi piove, domani può far bello

Forse l’Inverno non vuole andare via

Ma l’Estate è già pronta sulla via

Marzo Marzo pensaci tu… Sciogli la neve! L’Inverno non c’è più

 

Scrive M.Frisari (esoterista e astrologo bolognese) circa i molteplici significati della dodicesima casa zodiacale, che ad essa apparterrebbero: “… le “prove” dell’esistenza, i dispiaceri, gli intrighi e la vecchiaia… il sacrificio personale… gli incidenti… le grandi sconfitte della vita… carcere e prigionia… la fatalità”. I Pesci corrispondono simbolicamente ai valori espressi dalla suddetta casa, ai quali si aggiunge la potenziale e pericolosa propensione ad evadere dalla realtà attraverso l’uso e l’abuso di alcol, droghe e medicinali, quasi fossero un trampolino di lancio verso l’infinito, al quale anelare più o meno consapevolmente. Cos’è la realtà? Cosa ne è, della realtà, ogni qualvolta si riesce a carpire cosa si cela dietro l’apparenza? 

Chi meglio di questo segno, che traghetta all’equinozio di Primavera e al suo generale significato di rinascita, che cede il testimone (il Sole) all’Ariete per attivare un altro giro di ruota zodiacale, può comprende il senso profondo del sacrificio? Il senso stesso del sacro, come se l’anima incessantemente intrecciasse un mistico dialogo assetato d’ascolto, muove i Pesci al desiderio di comprendere i misteri del passaggio dalla materia allo spirito e, viceversa, dell’incarnazione sul piano terrestre.

Scrive così Frisari: “… al segno dei Pesci, è legato proprio quel particolare e traumatico momento nel quale calziamo il corpo di un neonato in gestazione per l’inizio della nuova incarnazione. Il corpo fisico diviene, in quest’ottica, una specie di prigione all’interno della quale perdiamo transitoriamente il potere e la libertà, ma per uno scopo positivo; l’universo è in evoluzione continua così come lo sono tutti gli esseri viventi. Chiusi nell’involucro fisico per affrontare l’avventura nella materia, avremo l’opportunità di fare le più vaste esperienze di vita, accelerando al massimo i processi purificativi della coscienza”.

I pianeti Nettuno e Giove (quest’ultimo solo “notturno”) sono domiciliati nel segno, Venere ne è esaltata, mentre Mercurio mal si colloca, sia in esilio che in caduta, non riuscendo ad esprimere al meglio le proprie qualità comunicative e razionali. Nettuno è direttamente coinvolto negli aspetti enunciati più sopra, quelli dello scavalcare l’ordinarietà per sperimentare la straordinarietà “verso l’infinito e oltre” (citazione di Buzz Lightyear, dal film Toy Story). Venere conferisce al segno una bontà d’animo di fondo, delicatezza, sentimentalismo e ispirazione artistica (influenza di Nettuno): l’amore, per i Pesci, è quello con la A maiuscola, spesso reso perno dell’esistenza e concepito come estatica fusione con l’altro/a. L’intento, impossibile da appagare, di afferrare l’inafferrabile e di toccare un indefinibile, assoluto “tutto cosmico” attraverso il/la partner, è bene espresso in questa citazione tratta da una celebre canzone di A. Venditti: “… E tutto quel che cerca e che vuole/è solamente amore/ed unità per noi…” (Nata sotto il segno dei Pesci).

L’impronta di Giove, infine, si rileva nel senso morale, in quello di giustizia e di dignità: in diversi temi astrologici di laureati in giurisprudenza o di esercitanti professioni giuridiche, Giove è posizionato proprio in questo segno, l’ultimo della triade d’Acqua. Un’immagine potente ed efficace è fornita dai Tarocchi, nella figura di corte del Re di Coppe, emblema di un maschile sensibile e sensitivo: egli è assiso su di un trono di pietra galleggiante fra i flutti in movimento di un vasto mare, dal quale emerge una strana, fantastica creatura marina e sul quale mare si intravede, in lontananza, un antico veliero di colore rosso.

Al collo il Re di Coppe si adorna con un grosso medaglione dorato a forma di pesce, vestigia di un inconscio che affiora dalle acque per farsi coscienza e nella coscienza imprimersi; a ciò si lega il concetto di medianità come qualità peculiare dei segni d’Acqua, che diviene elemento conduttore di informazioni, percezioni e intuizioni dai mondi sovrasensibili. Infine, si ricorda che i Pesci, come i Gemelli, sono due e doppia è la loro natura, nonché duplice è la manifestazione della loro energia che va in opposte direzioni simboliche: verso sinistra, involvendo e verso destra, evolvendo.

I bambini e le bambine nati sotto questo segno vanno amorevolmente ma fermamente guidati in un sentiero fatto di fiducia, soprattutto in sé stessi. Con pazienza, richiamati alla realtà del mondo fisico quando indugiano un po’ troppo nell’altrove con i pensieri. La psiche è facilmente permeabile alle disarmonie dell’ambiente circostante e risponde agli squilibri con suscettibilità e sbalzi d’umore, dato il grado di estrema sensibilità emotiva. Possono essere introversi, tuttavia sempre ricchi di guizzanti sfumature caratteriali. L’uso della parola a volte può arrivare tardi, oppure possono essere bambine e bambini taciturni, poiché intimamente assorti in un’interiorità propria, traboccante di fantasia in cui trovare non solo rifugio ma anche ispirazione.




 

 

Commenti

Post popolari in questo blog

Due di Bastoni Rider Waite, analisi simbolica

Il Sigillo di Salomone