Due di Bastoni Rider Waite, analisi simbolica



 Il Due di Bastoni è portatore di un’energia di fuoco che si dispiega quale naturale evoluzione dell’Asso di Bastoni che appartiene al medesimo seme e che lo precede.
È un proprio personale sentire, una individuale verità in via di formazione che balena appena alla coscienza e dalla quale coscienza, dovrà essere interiorizzata.
Il guardare altrove diventa una necessità quando la realtà conosciuta fino al momento presente inizia a non bastare più: la si conosce fin troppo bene, scaduta in un’ordinarietà abitudinaria del vivere quotidiano; ecco allora che il desiderio di fare nuove scoperte è sintomatico di una profonda esigenza di rinnovamento.
Desiderio vissuto come mancanza quasi nostalgica di un nuovo corso, non tanto incedente bensì dormiente e che, presumibilmente, attende di essere scoperto.
Questa è una carta che invita alla scoperta e, in senso più ampio, al viaggio; fisico e metafisico purché pionieristico e coraggioso.


Il Due di Bastoni è chiamato Il Signore del Dominio (anche) dall’autore Gareth Knight nella sua opera “Tarocchi e Magia. Il tesoro delle immagini” (edizioni Spazio Interiore).
L’uomo raffigurato si trova in una posizione dalla quale può godere della vista dello splendido panorama che lo attornia; posizione che fisicamente e simbolicamente denota un certo prestigio, una caratura che lo rende potenzialmente invidiabile.
Dall’alto, infatti, gli si apre la visione: dolci pendii, un bacino d’acqua che potrebbe essere di oceanica vastità, una lussureggiante pianura alberata.
Egli si trova con molta probabilità sul terrazzo di un palazzo sfarzoso, la cui vista potrebbe essere quella dei suoi stessi possedimenti.
Altrettanto sfarzose sono le vesti: il mantello e il cappello, poi, sono accessori di un abbigliamento da viaggio e sembrano quasi preannunciare una partenza o un’uscita prossima, imminente.
Si noti la solidità trasmessa dal taglio cubico delle pietre e l’emblema del giglio con la rosa in basso a sinistra.
La volontà di dominio è espressa significativamente dal bastone in posizione verticale, stretto nella mano sinistra: chiaro rimando alla bacchetta del Mago, I Arcano Maggiore.
Volontà dunque, ancora in nuce, di espandersi e di ampliare i propri confini, così come illustrato dal globo terrestre che la mano destra sorregge.
Lo sguardo è rivolto con decisione ad un orizzonte lontano, e non alla fertile pianura sottostante.
L’implicita doppiezza del numero due pone di fronte all’incertezza di una scelta da operarsi tramite un’azione decisa (rappresentata dall’elemento fuoco), fra due opzioni o possibilità (che si individuano nei due Bastoni entro i quali egli si trova).
Il due è il numero che equivale alla coppia, sviluppo di un “io” individuale: nel caso del seme di Bastoni spesso sono presenti due forze complementari che chiedono di essere conciliate in modo armonico, pena rivalità o conflitto fra le stesse.


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