Lo Spirito dei Gemelli




Giugno è senza dubbio un mese bellissimo e, nel nostro emisfero, abbondantemente soleggiato; giugno è la “luce” per antonomasia poiché la durata del giorno supera quella della notte. È il mese-varco che partorisce l’estate, quello che avvia i frutti alla maturazione e che vede il completarsi dei palchi sul capo dei cervi maschi. Il sole in questa fase stagionale si fa stella che guida l’esistenza terrena: invita ad uscire, ad interagire, a muoversi, a comunicare. 


Ed è in questa vivacità e in questo movimento della natura tutta che vengono al mondo i Gemelli, la cui storia ha inizio nel mito ed è racchiusa nelle antiche leggende: Castore e Polluce furono i Gemelli originari, figli (illegittimi) di Zeus e di Leda, già sposa (legittima) di Tindaro. Si narra che la regina di Sparta venne sedotta dal padre degli dei, in una delle diverse versioni, che le si presentò sotto le mentite spoglie di un cigno, con il quale concepì ben quattro figli contenuti e divisi dentro due uova. Dagli antichi miti si arriva alla costellazione dei Gemelli dove questa coppia di stelle, Castore e Polluce, brillano ancora oggi fra le più luminose del firmamento. L’astrologia attribuisce al segno l’elemento Aria e se si postula che l’Aria è Spirito, risulta che i Gemelli ne nascono “intrisi”. Tuttavia tale elemento, comparendo per la prima volta nello zodiaco dopo il Fuoco dell’Ariete e dopo la Terra del Toro, si presenta mutevole e inafferrabile, non-maturo e in taluni casi duplice: quella dei Gemelli è una duplicità supposta e più corretto sarebbe, a mio avviso, definirla come “espressione di polarità opposte e contrarie”. L’emotività e la sensibilità cedono il passo, a tratti, ad un disinteresse generale o ad un’improvvisa freddezza e un (mal)celato bisogno di sicurezza entra in rotta di collisione, prima o poi, con un insopprimibile desiderio di libertà. Viene così a tratteggiarsi una personalità complicata, sintonizzata più sulle frequenze del pensiero che su quelle del cuore, che ama indossare il vestito della razionalità o, in caso di una rallentata evoluzione interiore, quello della superficialità. 


I Gemelli incarnano quindi l’archetipo del bambino (o fanciullo), del sempre giovane; sono coloro che possiedono innata una particolare freschezza, che non ammette di invecchiare, di deperire o di sciuparsi. Il pianeta Mercurio trova nel segno il suo domicilio diurno esprimendosi al massimo delle sue potenzialità. Vediamone alcune. Mercurio è il musico giocoso e l’abile commerciante, è il signore della parola non sempre ascoltata e non sempre sinceramente profferita; egli è il messaggero per eccellenza, il rapido latore di buone o cattive notizie. Mercurio è lo psicopompo-traghettatore di anime, in grado di scendere nelle profondità recondite ed oscure della psiche. Infine Mercurio nella sua valenza archetipica è il bambino interiore, l’esoterico iniziato agli antichi culti misterici.

Lo studioso Igor Sibaldi, autore e drammaturgo nativo del segno dei Gemelli (nato il 15 giugno 1957) scrive del bambino-iniziato: “Con questo termine […] a me particolarmente caro intendo… ciò che l’io adulto non ricorda di essere stato all’inizio della sua vita, e sia, … ciò che gli antichi egizi e altre culture mediterranee intendevano con iniziato. Nell’ottica delle opposte polarità, un Gemelli più “scanzonato” e ottimista fa capolino in questo brano dei Beatles attribuito a Paul McCartney (nato il 18 giugno 1942), Good Day Sunshine: 

“I need to laugh/ and when the sun is out/ I’ve got something/ I can laugh about/ I feel good/ In a special way/ I’m in love/ and it's a sunny day…” (traduz.: Ho bisogno di ridere/ E quando esce il sole/ Ho qualcosa per cui ridere/ Mi sento bene/ In un modo speciale/ Sono innamorato ed è un giorno di sole).


Nelle mie osservazioni sulle variegate tipologie dei Gemelli, per ciò che concerne attitudine e atteggiamento, ho potuto riscontrare un’iperattività comune, oserei dire di base, che sfocia in una dissimulata frettolosità e in una facile distrazione, in un nervosismo che costituisce una notevole fonte di stress. Per ciò che invece riguarda il corpo, parti sensibili risultano essere l’apparato respiratorio e quello uditivo, le braccia e le mani, infine il sistema nervoso.


[Immagini: Pinterest]




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