Luna e Donna


C’è tanta solitudine in quell’oro.

La Luna delle notti non è la Luna 

che vide il primo Adamo. 

I lunghi secoli della veglia umana l’hanno colmata

di antico pianto. Guardala. È il tuo specchio.

 

J.L.Borges, la Luna

 

L’esistenza umana si snoda, a volte, lungo sentieri oscuri.

Il cammino è incerto, o addirittura impervio.

Non si sa dove ci si stia dirigendo e non si conosce quale sia il punto esatto di arrivo, un atteso approdo al quale finalmente ancorarsi.

L’allegoria della Luna è questa, un tuffarsi in acque profonde e tumultuose dove, nella melma, c’è un “qualcosa” da pescare.

In questa immagine, l’astro d’argento non più falce lunare, anela alla completezza dorata del suo contraltare celeste, il Sole.

La Luna mette in guardia, poiché la notte ammantata dalla sua lattiginosa luce è fatta di inganni, di illusioni, di misteri, di fascinazione e di poesia.

Di sogno, di magia e di antiche memorie legate al primo archetipo femminile con il quale si entra in contatto: la madre.

Di nevrosi, di follia e di mancanza di netti confini della psiche.

Se la femminile Luna è assimilabile all’inconscio, il maschile Sole è invece equiparabile al conscio: ecco che allora, percorrere un cammino sotto l’influenza lunare, permette di portare alla luce dei contenuti non ancor riconosciuti che chiedono di essere integrati.

Tale processo “in divenire” condurrà infine ad un ulteriore condizione di crescita evolutiva.

La sua vista è l’intuizione, la sua casa il cuore.

Luna e Donna formano un indissolubile connubio che si dipana in un’eterna ciclicità trasformativa di vita/morte/rinascita.

Nel pantheon delle divinità classiche, le Dee hanno, in prevalenza ma non totalmente, una natura lunare e stagionale.

Alle Dee bianche è associata la primavera che, partendo dal mese di marzo, è portatrice di un femminile giovane e sbocciante, mancante di esperienza ma colmo di potenzialità.

In estate, arrivando ad ottobre, le Dee sfumano nel colore rosso che indica un’incipiente e poi piena maturazione della femminilità, la facoltà o la scelta di pro-creare e concretizzare idee, progetti, figli e di mettere a fuoco i talenti.

Infine, a cavallo fra l’autunno e l’inverno fino al mese di febbraio, le Dee si fanno nere ed oscure: la capacità creativa femminile non si esaurisce, però muta la sua forma, così come muta l’aspetto esteriore che inizia ad invecchiare.

Il femminile sprofonda nell’interiorità così come le sue energie, che vengono convogliate in una sotterranea fase di ritiro anticipatrice di morte.





 

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